Non è sempre chiara per il Cliente la complessità che accompagna un progetto di ristrutturazione.

Siamo all'episodio 3 della nostra ristrutturazione, vista non solo dalla parte del progettista ma anche dalla parte di chi scrive, in questo caso la committente, che nonostante sia la moglie del progettista ed abbia piena fiducia nel Direttore Lavori, pecca di dubbi e paure, come tutti.

Una ristrutturazione presenta uno sforzo di flessibilità non da poco, sia per il progettista che riesce ad avere una visione estremamente lungimirante del risultato finale e delle criticità che si possono palesare quotidianamente.

Parlandoci chiaro, se si tratta di ristrutturare un'abitazione con più di 100 anni, molte sorprese arriveranno col passare dei giorni, nella maggior parte dei casi saranno imprevedibili.

Il ruolo del progettista resta focalizzato su ciò che si vuole ottenere e si prodigherà per permettere al proprio committente di realizzare il sogno di casa.

E' di fondamentale importanza quindi selezionare con grande attenzione la persona che sarà in grado di interpretare e concretizzare la vostra idea di casa, solo in questo modo i lavori di ristrutturazione potranno essere presidiati da una direzione lavori professionale.

L'impresa edile nell'ambito di una ristrutturazione è altrettanto fondamentale, ma non è richiesto di prendere decisioni in merito al progetto concordato, altrimenti vi ritroverete in un incubo di "extra" che non avrà fine. 

Impresa edile e progettista hanno funzioni e competenze molto diverse per quanto riguarda il mercato italiano. Ecco alcuni errori da non fare se sei il committente di una ristrutturazione:

_Prendere accordi su modifiche progettuali direttamente con l'impresa.

_Fidarvi di allarmismi sulle strutture, quando lo strutturista ed il progettista si sono già espressi su una soluzione di risanamento.

_Ascoltare il parere dell'imbianchino, dell'idraulico e del passante, su questioni "estetiche" che esulino dal progetto concordato.

Impresa e Direzione Lavori sono ambedue responsabili di come operano, se si ravvisano delle discrepanze tra l'idea di progetto e la concretizzazione, esistono tutti gli strumenti per tutelarsi e per tutelare la struttura su cui si interviene... Ma le parola lanciate al vento non generano chiarezza, anzi, fanno solo vacillare il committente.

Essere un Architetto significa arrivare con responsabilità e competenza dove altri non possono e non devono. I ruoli all'interno del cantiere devono essere definiti, chiari e rispettati da tutti gli attori che vi partecipano. Ricordare come un mantra che la confusione genera solamente spese ulteriori potrebbe mettere al riparo da ingiustificate insicurezze.

Stiamo procedendo con velocità proprio grazie alla presenza di idee chiare e definite, ma veloce non deve essere sinonimo di affrettato. 

Se sei alla ricerca di un progettista per la tua ristrutturazione o per ottimizzare un progetto già in parte sviluppato scrivi a info@estudoquarto.com

Abbiamo trascorso qualche settimana a indagare sotto quintali di intonaco e contro-pareti, cosa nascondesse l'immobile che abbiamo acquistato.

Per chi non avesse seguito l'episodio precedente, la ristrutturazione in questo caso riguarda noi direttamente! Io, Rossella mi occupo della comunicazione dello studio mentre mio marito l'Arch Màrcio Tolotti è il titolare di estudoquarto s.r.l.

Abbiamo comprato casa! O meglio... Diventerà casa! 

Non sappiamo esattamente quanti anni abbia l'immobile e neppure come fosse in origine. Per fortuna abbiamo un vicino fantastico che ci ha raccontato tutto ciò che sa, e soprattutto ci ha aiutati a potare la vigna centenaria che abbiamo a ridosso della casa...

Ma torniamo alle insidiose ristrutturazioni. Beh può essere insidiosa anche una nuova costruzione, soprattutto se non si individuano i giusti operatori, però le incognite della ristrutturazione di un vecchio immobile sono maggiori.

Innanzitutto si pone la grande questione di cosa ci sia dietro l'intonaco! E così dopo una meravigliosa fatica abbiamo scoperto porte, nicchie, canne fumarie, finestre, rendendoci presto conto che la casa in origine era molto diversa e che nei decenni sono state fatte delle aggiunte in base ala necessità di chi l'ha abitata. 

Si scaldavano grazie a più camini, incastonati nei muri in pietra, gli animali erano all'interno della casa, in una stalla più ampia degli spazi vissuti che invece erano sempre contenuti per poter essere scaldati.

Le finestre erano tante, piccole ma numerose per portare molta luce ad ogni piano.

Il progetto ricalca il flusso di spazi precedente, che era intelligente, calore, acqua corrente e finestre... Cos'altro serve?

Ci armiamo di pazienza e rispetto per quello che abbiamo davanti che è riuscito ad attraversare almeno due guerre, eventi sismici, l'innalzamento del terreno, buchi qua e la. Un progetto che ti costringe a dei compromessi con una storia che fino ad oggi non era la tua, ma che lo diventa giorno dopo giorno, in una ristrutturazione devi essere in grado di trovare il tuo posto in uno spazio già pensato.

Come vivremo? In classe A4 con i muri in sasso e la minore interferenza possibile per una struttura che consolidiamo e riportiamo alla sua natura di casa di campagna. Impossibile? 

Difficile sicuramente impossibile non rientra nel nostro vocabolario.

Dott.ssa Rossella Biondani

Mai dire mai è un bellissimo proverbio!

Che ridere... Dal basso della nostra presunzione lo abbiamo detto più e più volte.

Mai una ristrutturazione e mai in quella zona della città. 

Il risultato? Ristrutturiamo esattamente lì!

Volevamo anche noi costruire la nostra Prima Casa Passiva: un terreno pianeggiante fuori città dove poggiare la nostra platea calda e avvinghiarci sopra la nostra struttura in XLAM iper performante e architettonicamente interessante.

Invece le tempistiche, il momento storico, il portafogli... La vita, ci hanno accompagnati attraverso un percorso intenso e strano di conoscenze di trattative e di scelte.

E allora piano piano, come accade nella progettazione e nell'architettura, siamo anche noi arrivati a scarnificare le nostre aspettative (le aspettative bisognerebbe non farle proprio crescere nel nostro cervello). Di cosa abbiamo realmente bisogno? Innanzitutto abbiamo bisogno di noi e della nostra famiglia. La nostra famiglia allargata. Abbiamo bisogno di spazio. Abbiamo bisogno di vedere lo spazio e l'ampiezza che abbiamo dentro, anche al di fuori di noi. 

Spazio da vivere, spazio nostro, perchè abbiamo da molto, la forte percezione che al di fuori tanto si stia sgretolando velocemente... E non parlo di muri. Abbiamo bisogno di crescere!

Non è detto che si debba crescere per forza solo nella o con la sofferenza, ma con o grazie alle difficoltà questo si. Quando sbattiamo il naso esattamente dove volevamo evitare di andare a finire, o cresci o sprofondi, ma come dice mio marito: "Non siamo nati per morire subito!" Allora ristrutturiamo.

E' la prima volta che ci confrontiamo io e lui su una casa dove andare a vivere, fino ad ora io mi sono sempre occupata di comunicazione e di Marketing e lui di architettura e di Architettura ed abbiamo vissuto dove ne abbiamo avuto la possibilità. Per la prima volta quindi sperimentiamo esattamente quello che succede in ogni famiglia quando si trova a dover affrontare un certo tipo di percorso! 

Si potrebbe pensare che dal momento che lo affianco da molti anni e i suoi progetti si sono moltiplicati, ormai dovrei essere perfettamente allineata su tutto e comprendere ogni particolare. Invece ci capisco molto poco e quindi mi trovo a comprendere esattamente come si senta un cliente quando deve ristrutturare e si trova davanti all'Architetto Màrcio Tolotti!

Il suo cervello probabilmente deve andare ad una velocità diversa perchè mentre io sto pensando al ragno che vedo salirmi sulla scarpa e ipotizzo vari scenari per liberarmene, lui ha già completato la spiegazione di come risanerà le fondamenta della casa...

Seguiteci perchè sarà strabiliante e molto intensa ;-) e chi conosce l'Architetto sa a cosa mi riferisco!

Devi ristrutturare casa? Guarda gli altri progetti qui: https://www.estudoquarto.com/